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LE POESIE DI EFIRA

Ultima poesia pubblicata | Per autore A - L | M - Z | Le favole

Destini
Moires
di Pierre-Jean Jouve

Il lavoro è baratro. Oh, da me stesso salvami
Che non cessò di amare e divorare e scrivere;
Un genietto crudele mi stregò la vita
Con un fiume di parole che non ebbe
Altro miraggio se non l'eco del piombo;
Senza che mai mutasse il pianto originale,
Senza che mai guarisse dal debole sarcasmo
L'uomo ancor giovane che dubita
Della sua ricerca formale.

Le travail est abime.
Oh cache-moi de moi
Qui n'ai cessé d'aimer de dévorer d'écrire:
Une cruelle goule ensorcela ma vie en des milliers de mots
Qui n'ont eu que l'écho de plomb pour espérance;
Et sans jamais changer le pleur originel,
Et sans guérir jamais le ricanement faible
De jeune homme douteur de ses labeurs formels.
 

Moires, 1962
(traduzione di Nelo Risi)

Pierre-Jean Jouve (1877-1976)

Pierre-Jean Jouve (poeta  e saggista francese, 1887-1976), fondò e diresse dal 1907 al 1910 la rivista Bordeau d'or. Autore di opere pacifiste, si convertì al cattolicesimo nel 1927. Successive a questa scelta sono opere come Les mystérieurses noces, Sueur de sang, La scène capitale, La vierge de Paris e Lyrique.

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