Perché Efira
Disclaimer

Per i webmaster
Siti partner o collegati

Efira - Home Page

Scrivici
Segnala questo sito | Pubblicità
Iscriviti alla newsletter | Fai di Efira la tua home page

 

 

 

Forum

Ritagli stampa

Management

Aforismi e citazioni
Al cinema
Controcorrente
Favole
I test di Efira
Letture
Locuzioni latine
Lo scaffale del manager
Murfologia quotidiana
Poesie
Primo piano
Racconto
Spigolature
Spotlights
Stupidario
Varie
Altri siti di management

Cerca conGoogle

Nel web In Efira

Umorismo

Fumetti
Galleria del buonumore
Giochi di parole
L'angolo di Baratti
Scopri chi eri
Ti è compatibile?
Video clip
Vignette

 

 

POTENZA MILITARE STRATEGICA di Sun Tzu

Indice III | II | I | Spotlights | Controcorrente

Prefazione

Sun-Tzu (circa V se. a.C.)

Sun Tzu
(V sec. a.C. circa)

Notizie frammentarie dell'esistenza di Sun Tzu e del suo coinvolgimento negli eventi della propria epoca, sono conservate nella Shih Chi (raccolta celebre in tutta l'Asia come la prima vera storia della Cina e come capolavoro letterario), e nella Wu Yüeh Ch'unch'iu; quest'ultima fornisce la versione più interessante della sua carriera. Se la biografia è credibile, sembrerebbe ragionevole ritenere che a Sun Tzu fosse stato affidato nel 509 a.C. il comando delle forze militari dello stato di Wu, su consiglio di Wu Tzu-hsü, e con il compito di addestrarle e organizzarle. Alcuni studiosi - invece - negano addirittura che sia mai esistito e avanzano l'ipotesi che in realtà Wu Tzu-hsü e Sun Tzu fossero la stessa persona.
L'opera per cui Sun Tzu è ricordato e che ci è stata trasmessa attraverso i secoli è l'
Arte della guerra; un'opera composta da tredici capitoli di varia lunghezza e ciascuno dedicato ad un argomento specifico: come condurre una guerra, come programmare un'offensiva, quale disposizione dare all'esercito, ecc. Come tutti gli altri classici militari cinesi, le sue chiavi di lettura sono generalmente tre: sinologico, militare e politico. Il tipo di lettura più diffuso in Occidente, da quando l'opera fu tradotta per la prima volta nel 1772 dal gesuita missionario francese a Pechino Jean Joseph Marie Amiot,  è quello militare. Caduta nell'oblio per più di un secolo dopo le campagne napoleoniche e all'influenza esercitata nell'arte militare dall'opera di Karl von Clausewitz - che enfatizzavano i risultati che si potevano ottenere  con la strategia diretta mirante cioè all'annientamento militare dell'avversario - l'Arte della guerra di Sun Tzu è tornata a nuovo interesse all'inizio del XX secolo per gli aspetti legati alla strategia indiretta (guerra psicologica mirante a incidere sul "morale" dei combattenti e dei civili). La vera arte della guerra consiste nel vincere il conflitto prima di iniziarlo; in una guerra è vincente non tanto chi è in vantaggio numerico e di mezzi ma chi, usando strategie indirette, inattese e non ortodosse, trasforma i vantaggi del nemico in svantaggi e i propri limiti in punti di forza.
La concreta applicabilità di questi antichi principi strategici in ogni contesto in cui vige una competizione, hanno reso il trattato di Sun Tzu un punto di riferimento importante per moltissimi studi e scuole di management e marketing. Nel 1987 il regista Oliver Stone girò il film
Wall Street, in cui le strategie degli yuppies venivano fatti discendere proprio dai princìpi di Sun Tzu.
Dei tredici capitoli dell'
Arte della guerra, abbiamo scelto il quinto dove si parla della potenza militare strategica.  Sebbene il concetto di potenza strategica suggerisca immediatamente l'idea di un vantaggio risultante da una posizione superiore (circostanze, energia combinata e latente, forma e forza), qui il numero degli uomini a disposizione nello scontro, anche se inferiore,  viene minimizzato. «Chi si serve della potenza strategica comanda gli uomini in battaglia come se fossero pietre e tronchi che rotolano da una collina», dice Sun Tzu. Stando fermi e in equilibrio sulla collina, il tronco e la pietra contengono una grande potenzialità energetica e, in movimento, questa energia può essere liberata in modo esplosiva.  Per diventare efficace è sufficiente che le si imponga solo una cosa: la direzione.

Luca Liguori (22 marzo 2004)
 

5. Potenza militare strategica

Sun Tzu disse:

«In generale comandare un grande numero di uomini è come comandarne pochi. È una questione di divisione dei numeri. Combattere con molti uomini è come combattere con pochi. È una questione di configurazione delle truppe e di assegnazione degli incarichi.

Ciò che permette alle truppe delle Tre Armate di fronteggiare il nemico senza subire sconfitte è il servirsi di tattiche non ortodosse e di tattiche ortodosse.
Se mai un esercito si decide ad attaccare, la sua azione deve possedere la potenza di un ciottolo di fiume scagliato contro un uovo. Ciò dipende dall'equilibrio tra vacuità e sostanza.
Di solito, in battaglia, un generale muove le truppe con metodi ortodossi, ma vince grazie a strategie non ortodosse. Perciò chi eccelle nell'uso di metodi non ortodossi è inesauribile come il Cielo e privo di limiti come lo Yangtze e il Fiume Giallo. Il sole e la luna raggiungono il culmine del loro ciclo quindi ricominciano di nuovo. Le quattro stagioni nascono e muoiono una dopo l'altra.
Le note della scala musicale [orientale] non sono più di cinque, ma sarebbe impossibile elencare tutte le loro variazioni. I colori non sono che cinque, ma è impossibile vedere tutte le variazioni che da essi hanno origine. I sapori non sono che cinque, ma sarà impossibile gustare tutte le sfumature che nascono dalla loro combinazione. In guerra le configurazioni strategiche della potenza sono soltanto non ortodosse e ortodosse, ma è impossibile sfruttare tutte le variazioni offerte da queste due tattiche. Le tattiche non ortodosse e quelle ortodosse si generano a vicenda, in un ciclo senza fine. Chi potrà mai esaurirle tutte?

La configurazione strategica della potenza si può comprendere osservando un fiume che scorre a tutta velocità su un letto di sassi. L'effetto prodotto dalla concentrazione di forze si può comprendere osservando un uccello da preda che spezza le ossa della sua vittima. Perciò la configurazione strategica della potenza di coloro che eccellono nella guerra esige concentrazione e costrizione. La configurazione strategica della potenza è simile a una balestra tesa al massimo quando si preme il grilletto.
Confuso e tumultuoso, il combattimento ha inizialmente un aspetto caotico, ma i saggi generali non si fanno sommergere dal disordine. Nel tumulto e nella confusione, schierano le truppe in formazione circolare e perciò non possono essere sconfitti.

Per stimolare il caos è necessario possedere un saldo controllo; per creare l'illusione della paura bisogna avere coraggio; per fingere debolezza si deve essere forti. Ordine e disordine richiedono capacità di controllo delle truppe; il coraggio e la paura dipendono dalla configurazione strategica della potenza militare; la forza e la debolezza dipendono dallo schieramento dell' esercito.
Perciò chi eccelle nell'arte di costringere il nemico a muoversi come vuole realizza una configurazione delle sue truppe che costringe l'avversario a reagire. Offre una possibilità che il nemico è costretto a cogliere. Stimolando l'avversario a muoversi in un certo modo il saggio generale lo aspetta in forze.

Perciò chi eccelle nella guerra cerca la vittoria attraverso la configurazione strategica della potenza militare e non affidandosi ai suoi subordinati. Per questo è abile a scegliere ogni uomo per il compito adatto e a utilizzare il potenziale strategico a sua disposizione.

Chi si serve della potenza strategica comanda gli uomini in battaglia come se fossero pietre e tronchi che rotolano da una collina. La natura del tronco e della pietra è quella di starsene fermi quando si trovano su un terreno piano; sono tuttavia mobili quando si trovano su un terreno inclinato. Se questi materiali sono squadrati tendono a fermarsi; se invece hanno forma sferica rotolano facilmente. Perciò la potenza strategica di colui che eccelle nel comando degli uomini in battaglia è paragonabile a quella dei massi di forma circolare che rotolano da una montagna alta migliaia di metri. Questa è la configurazione strategica del potere».

Sun Tzu

Fonti:
L'arte della guerra di Sun Tzu. Oscar Mondadori, 2003.
L'arte della guerra e i metodi militari di Sun Tzu e Sun Pin. Edizioni Neri Pozza, 1999.

Invia ad un amico

 

Indice III | II | I | Spotlights | Controcorrente

In evidenza

.

Stampa la pagina